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Juventus: il rebranding calcistico
più coraggioso di sempre!

Si sa, dopo una certa età ogni donna ha bisogno di cambiare, di sentirsi di nuovo giovane e bella, di urlare al mondo che no, non è ancora finita e che ha ancora molto da dare. Forse è accaduto questo alla vecchia signora che, lunedì scorso, ha presentato a tifosi e non il suo nuovo logo e la sua nuova identità visiva. L’ha fatto in stile Juventus, con un evento blindato ed esclusivo al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, trasmesso in diretta sul canale Sky della Juventus e al cospetto di ospiti illustri.
Fin dalla prima apparizione il nuovo logo è stato sulla bocca di tutti, suscitando pareri contrastanti che hanno diviso i tifosi di tutto il mondo. Ci sono quelli che fin da subito hanno amato la doppia J, appoggiando a tal punto la scelta della propria squadra del cuore da farsela tatuare sulla pelle poche ore dopo, e chi ha urlato all’oltraggio, accusando il presidente Andrea Agnelli, che tanto ha voluto questo cambiamento, di aver svilito 120 anni di storia. C’è stato addirittura chi ha urlato al plagio e chi ha letto tra le righe del nuovo logo un messaggio subliminale non meglio specificato.
Insomma, quale sia il senso e la prospettiva da cui lo si guardi, questa novità ha smosso profondamente il pubblico, spingendo ad esprimere opinioni anche chi, di calcio, non ci ha mai capito un h.
Noi di Youexpo vogliamo però essere super partes e, indipendentemente dai colori scolpiti nel nostro cuore (forza Juve sempre), giudicare con occhio professionale la scelta di un brand che ha deciso di rinnovarsi in barba alle critiche che, si sapeva, sarebbero piovute dal cielo più veloce che Alex Del Piero sul 3 a 2 di Juve-Fiorentina ’94.
Tifo personale a parte, la verità è che per noi la Juventus ha fatto una delle scelte di rebranding più coraggiose di sempre; un cambiamento che ha solo marginalmente a che fare con l’estetica, ma che parla di valori aziendali, di identità e di aspirazioni.
Il nuovo logo è infatti molto diverso dal precedente, e in generale dallo stile classico dei loghi delle squadre di calcio:si tratta di una J, stilizzata e raddoppiata, frutto del lavoro dell’agenzia creativa Interbrad, che ha voluto sintetizzare in una forma essenziale ed iconica, tutta l’innovazione di cui il club storico fosse capace. Si tratta dell’unione di due simboli molto importanti per la squadra: da una parte le strisce bianco nere che rendono la Juve riconoscibile in tutto il mondo, dall’altra la forma dello scudetto, simbolo di vittoria ed dell’orgoglio bianconero.
 

Guardando un po’ più in là del nostro naso, possiamo però vedere chiaramente un messaggio molto più profondo, un lavoro di completo svecchiamento della brand identity, che collega un disegno ad un concetto. Questo stesso concetto è ben espresso anche dal nuovo claim “Black and White and More”, che è anche il nome del più ampio progetto di rinnovamento di immagine della società e che, come espressamente detto in una conferenza stampa “ declinerà il modo di essere Juventus, i principi e i valori del club, in esperienze diversificate e innovative, rivolte sia agli appassionati bianconeri di tutto il mondo, sia a coloro che oggi sono meno vicini al mondo del calcio”. Una promessa al pubblico che parla non solo all’ italiano medio, ma al mondo intero e in un ottica globale e non solo per la lingua usata.
La scelta di compiere per prima questo passo verso la novità risponde infatti ad esigenze diverse; da una parte la volontà di parlare un linguaggio più giovane per raggiungere nuovi target (bambini, donne e millenials) dall’altra, generare un’immagine che ben potesse supportare le aspirazioni della società: la ricerca di nuovi mercati e le mire espansionistiche della Juve verso le terre asiatiche. Il tutto condito con una particolare attenzione al mondo digital: oggi più che mai i loghi devono essere intelligibili, accattivanti e riconoscibili, ma soprattutto devono essere pensati per essere riprodotti non solo sugli oggetti di merchandising, ma anche su ogni piattaforma e in qualsiasi contesto.
I tempi moderni pretendono essenzialità e linee pulite, e la lettera J è stata sapientemente scelta per convogliare al suo interno la storia del club, correlando tutti quei concetti visivi che ognuno di noi associa da sempre alla Juventus.
Il messaggio visivo è costruito per non essere più solo confinato al mondo del calcio, ma espressione di un vera e propria nuova idea di brand, di cui la Juventus, anche in questa occasione, ha voluto essere precursore. Una scelta audace, che rompe gli schermi e le tradizioni del settore calcistico, ma che è destinata ad essere imitata in brevissimo tempo.
Siamo sicuri che il nuovo look della Juve sia solo uno dei tanti cambiamenti d’immagine che coinvolgeranno le squadre italiane e non. Le altre società non resteranno imprigionate nei vecchi dettami e non si faranno lasciare indietro da una un vision aziendale futuristica, mangiandone la polvere. Nuovi cambiamenti e svecchiamenti si stagliano dunque nell’orizzonte calcistico, e noi saremo qui, pronti a giudicare al nostro meglio il lavoro di chi, come noi, fa dell’immagine la propria prerogativa.

Be Positive!

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